Lo zoo è quì

Visto che la mia cara amica (tengo a precisare che il cara si riferisce all’ affetto che lei nutre per me e non del tutto corrisposto) ha deciso di farmi sclerare, causandomi non pochi danni, sbarco nello stivale per un consulto con un grande luminare.

Mi vede per massimo 10 minuti e capisco subito che è un grande, decide di ricoverarmi e in una settimana mi ritrovo in quest’ ospedale che per me è fantascientifico. Nel mio comodino un telecomando per alzare, abbassare le serrande, alzare abbassare il letto. Nel muro un citofono per comunicare con la reception. Non credo sia un normale ospedale, ma io sono speciale e quindi penso sia adatto a me.

Mi sentivo così piccola, indifesa con questa malefica intorno che mi rideva nell’ orecchio ogni secondo felice di avercela fatta.

Arriva il medico e si rivolge a me, mio marito e mio fratello. Non è per niente fiducioso, la situazione non è per niente rosea ma proverà a fare il possibile. Non sono per niente serena, anche se, penso sempre sia meglio parta dal peggio almeno mi preparo e se poi non andrà così, godrò maggiormente.

Chiedo un paravento per non dover comunicare con la mia vicina perché ho bisogno di stare con me stessa.

Non fu un bel momento, ma col tempo capii che ce ne sarebbero stati tanti e che dovevo esser pronta a combattere.

Le visite vengono mandate vie e arriva l’ ora di dormire.

Ovviamente per me quel momento arrivò molto tardi, comunque arrivò, finchè un canto mi sveglio..aprii gli occhi, rizzai le orecchie, non ci potevo credere, era un gallo!!!!

Un gallo in un ospedale??? non ci posso credere..ma dove sono?..sposto il paravento e mi rivolgo alla mia vicina di letto.

<Un gallo? C’ è un gallo che canta?? Lo senti?? Lo sapevi?>

<Si, c’ è un gallo, un lama, le scimmiette, il canguro, i pappagalli, le anatre, le capre..sono di fronte a noi c'è una specie di zoo>

Io l’ ascoltavo estasiata lo sapevo che era un ospedale speciale.

<Ma io devo vederli, tu sei andata?>

<No non puoi uscire da qua?>

<Come non posso uscire? Non scherzare, finiti esami e terapie di pomeriggio andiamo assieme, a proposito, io sono Stefania>

Ci presentiamo e mi guardava come si guarda un alieno

< Non so se verrò, non possiamo uscire..>

<Ancora? Ti prometto che ti ci porto>

Arriva la colazione visite, esami, mi portano in un sacco di posti, l’ospedale era enorme e per portarmi da un ambulatorio all’ altro arrivava l’ambulanza>.

Ma io stavo pensando allo zoo.

<Scusi, stamane mi ha svegliato il canto di un gallo, pensa sia matta?> chiedo all’ infermiere.

<No signora, non è matta abbiamo una sorta di zoo, ci sono tanti animali>

<Che meraviglia e quando posso andare a vederli?>

<Signora non può andare così>

<In che senso? Non sono liberi?>

<Si sono liberi, ma lei come pensa di arrivarci?>

<Ma lei scherza? Vero?>

<No mi scusi, non volevo essere indiscreto>

<Si ma lo è stato, ora dovrà farsi perdonare, mi accompagnerà lei, anzi..ci accompagnerà!>

<A chi?>

<A me e Valeria! Quando andiamo?>

<Signora non posso, per favore, perdo il lavoro>

<Allora facciamo così, noi andremo, lei sa che andremo, se ci cercheranno ci avviserà>

<Mi sta chiedendo di essere vostro complice?>

<Eh si cioè, lei deve farsi perdonare, dai su, ma che ci sarà di male>

<Davvero guardi non posso>

<E va bene, ma sappia che io lo zoo non me lo perdo e non lo farò perdere neanche a Valeria>

<Lei è proprio tosta!> mi disse

< Eh si sono sarda e da noi si dice tusturruda cioè cocciuta comunque stia tranquillo e grazie dell’ informazione>.

Finite le visite torniamo in stanza.

<Valeeee, ho grosse novità!!!>

<Dimmi, ti han già dato delle notizie?>

Lo zoo mi aveva fatto dimenticare il motivo del mio stare lì.

 

<Nooo non novità su di me, novità per noi, come sei messa di pomeriggio, devi fare controlli?>

<Non so> mi dice lei

<Allora dopo pranzo ci sediamo e usciamo>

<Tu sei tutta matta>

<Un po’, ma lo zoo non posso non vederlo, dai dai vieni con me>

Il pomeriggio scendo dal letto, mi siedo e vado verso di lei, l’ aiuto o meglio cerco, si siede e iniziamo a ridere come due bimbe che hanno mangiato la marmellata di nascosto.

Prendiamo l’ ascensore e arriviamo nel grande patio, prati verdi intorno, che meraviglia  spingiamo, spingiamo..

<Ste dove stiamo andando?> mi dice lei preoccupata

<Tranquilla so la strada>

Da una collina spuntano i pappagalli, bellissimi coloratissimi, andiamo avanti, le caprette.

<Nooo Vale guarda stanno brucando, dai andiamo a cercare il lama>

Io ero felicissima ma come spesso capita in questi casi, vengo subito bloccata nell’ entusiasmo.

Una squadra d’ infermieri ci corre incontro.

<Ragazze, ragazze fermatevi>

<Ste ce l’ hanno con noi, ora son guai>

<Stai tranquilla parlo io>

<Che c’è?>

<Ma siete impazzite? Ci urla contro un infermiere

<Che è successo?>

<I medici vi cercano per tutto l’ ospedale, non potete stare qua>

Andiamo su torniamo in stanza.

Arriviamo davanti ai gran giurì (i medici) Valeria era terrorizzata, non era italiana non si sapeva destreggiare bene con la lingua.

<Buongiorno> dico io lei era troppo impaurita anche per salutare.

<Dov’ eravate, non siete in villeggiatura, non potete uscire quando volete dovete fare degli esami>

<Dottò, lei ha anche ragione, ma come non potevamo andare allo zoo>

<Signora, lei è qua per un motivo serio, la vita non è un gioco>

<Dottò, io laurea non ne ho, lei ha ragione, siamo qua per un motivo serio, la vita non è un gioco, ma sinchè possiamo dobbiamo giocare, perché lei con noi non è proprio dolce e dunque, il dolce, dobbiamo farcelo noi, questo posto sembra tutto fuorchè un ospedale vuole che non ne approfittiamo? Non si adiri, Valeria non ha colpa, comunque facciamo così.. Noi ogni giorno verremo allo zoo e quando lei ci vuole saprà dove trovarci!>

Non poteva crederci, stavo dettando le regole, io non lui>

<Signora ma lei sta scherzando?>

<Nono>

Era scioccato mi guardava senza proferire parola e io non contenta.

<Dottò ho avuto un ‘ idea, forse questa le sarà più congeniale>

<Sentiamo> Mi dice smarrito

<Perché non facciamo che da domani ogni giorno ci accompagna lei? Dai Dottò, così ci spiega tutta la storia di questo zoo e se dobbiamo andare a fare qualche esame avvisano lei al cellulare, che ne dice?>

Era attonito, spaesato ma alla fine

<Lei è proprio dura eh, anzi tust..tust..>

<Tusturruda dottò, tusturruda ripeta con me>

 

Ci siamo messi a ridere e nei giorni seguenti non ci ha accompagnato ma sapevano dove trovarci.

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Commenti: 5
  • #1

    Benedetta (giovedì, 17 settembre 2020 22:34)

    ���

  • #2

    Vanessa (giovedì, 17 settembre 2020 22:46)

    Ste, adesso però ti stai mettendo nei guai con tutti noi, ti rendi conto che ci stai mettendo una BELLISSIMA abitudine? Come qualeeeee????? Quella di farci ridere a crepapelle, con le tue "" "AVVENTURE""" sei mitica. Comunque l'altro giorno una tua amica ti ha suggerito di SCRIVERE un libro, anche io mi permetto di suggerirtelo, penso che il tuo raccontare in modo DIVERTENTE e SPENSIERATO (leggi tra le righe, non sto sminuendo la situazione, ANZI) possa essere un modo per comunicare e far conoscere a TUTTI (come dici tu) CHE COS'È E QUANTO È BELLA LA VITA, NONOSTANTE TUTTO, QUALUNQUE ESSA SIA. Ti prego facci un pensierino e se decidi di scrivere l'enciclopedia (un libro non basterebbe), ricordati di menzionare, la ziedda e il foulard ���������������

  • #3

    Romina (venerdì, 18 settembre 2020 16:00)

    come trasformare un ricovero ospedaliero pesante come un macigno in un soggiorno in villeggiatura ��� ricordo che in quei giorni ero un po preoccupata da come avresti vissuto il ricovero, gli esami, la lontananza fisica dagli affetti, cosí un pomeriggio ti telefonai pensando di sentirti un po giu di corda e invece la tua voce squillante mi disse: <<trooooppoooo bello qui! sto facendo un pic nic in un prato, tra poco vado a cercare le scimmie, sai qui c'é uno zoo, c'é addirittura un lama >> ���� e niente, immaginai visi tristi trasformarsi in sorrisi, l'uragano Stefania era arrivato

  • #4

    Renzo (sabato, 19 settembre 2020)

    Come vivere dentro una fiaba, nonostante tutto... MITICAAAAA STEFANIA!!!

  • #5

    Mary (giovedì, 24 settembre 2020 15:14)

    Con te non ci si annoia mai! �