La salita

Per fortuna o per sfortuna vivo in collina.

Sono molto attaccata alla mia città, molti miei concittadini si lamentano ci sia poco o niente ma io sono felicissima la trovo molto a misura d’ uomo. Il solo fatto di poter decidere di non prendere la macchina per arrivare in un posto, la ritengo una grande fortuna.

Comunque torniamo al fatto sia in collina.

Quindi: la mia casa non è proprio in pianura per arrivarci devi affrontare una salita o una discesa, in base alla parte da cui passi.

<Vado a fare un po’ di spesa così faccio due passi> Esordisco in un sabato pomeriggio di una giornata più o meno mite.

Esco dal cancello e faccio la discesa per arrivare al negozietto di quartiere. Una volta dentro il negozio, come spesso accade, mi perdo fra le mille delizie degli scaffali e quando arrivo alla cassa e vedo il commesso riempire le buste mi rendo conto di aver forse esagerato.

<Scusa, per favore, missà che ho preso troppo ed essendo a piedi non so se riuscirò ad arrivare a casa! Ti aiuto io a riempire le buste, mi preparo due buste con le cose principali e le altre ve le lascio e faccio passare mio marito a prenderle va bene?>

<Certo Stè, va benissimo>

<Grazie mille cari> una delle bellezze di vivere in una città a grandezza d’uomo trovo sia proprio questa, creare un rapporto coi negozietti di quartiere. Personalmente non li cambierei mai con le grandi catene, li adoro!

Prendo le mie buste, saluto e faccio per uscire.

Appena fuori mi accorgo che forse ho riempito un po’ troppo anche queste due buste. Essendo sabato pomeriggio ovviamente in giro non trovo nessuno. Faccio molta fatica a camminare ma la mia intenzione è quella di riuscire ad arrivare almeno all’ angolo della strada, dove inizia la discesa per le macchine e la salita per me, con l’idea di fermare qualche macchina che passa e chiedere una mano. Assorta nel mio pensiero e nella speranza che prima o poi qualche macchina passerà, vengo distratta da voci di persone che arrivano proprio dalla discesa.

“Sono salva, c’è gente” penso fra me e me. Riesco ad arrivare all’ angolo della strada e non posso credere ai miei occhi.. la processione della chiesa di quartiere sta scendendo a piedi. Sono felicissima ma mi accorgo subito di non poterla interrompere, mi accorgo che tutte queste persone, sono troppo prese dalla loro preghiera e mai potranno essermi di aiuto. Non mi perdo d’animo e cerco qualche viso conosciuto in mezzo a tanti volti. E mentre cerco, m’ imbatto in una divisa. “Nooooo, ma quello è un vigile, chi più di lui può aiutarmi?” penso fra me e me. Coi gesti cerco di catturare la sua attenzione finchè, ci riesco. Mi guarda e gli faccio cenno di avvicinarsi. S’incammina per raggiungermi e penso a quanto sono fortunata.

<Salve buongiorno> gli dico

<Buongiorno, mi dica signora>

<Per favore, può accompagnarmi a quel cancello? Non riesco ad arrivarci con le buste>

<Non posso signora sto facendo servizio per la processione>

<Si ma per favore non può negarsi, ho bisogno, ci metteremo un attimo>

<Ma lei sa che significa se mi vedono?>

<Beh, la vedranno sicuramente vista la tanta gente che c’è, ma son sicura la onoreranno per l’ opera buona che sta compiendo, per favore, la prego la prego, è un attimo>

Oj non c’era verso ma visto che io sono abbastanza cocciuta, alla fine riesco a convincerlo.

Gli metto le buste in una mano e io, mi attacco all’altro braccio e piano piano saliamo sino al cancello fra gli sguardi attoniti dei fedeli che non capivano cosa stesse accadendo.

Arriviamo al cancello e lui mi fa

<Bene signora, apposto? Io vado.>

<E dove vuole andare, sia ancora gentile, me le porti sino all’ ascensore per favore,,,>

<Ma scherza? Guardi, ho già fatto tanto, davvero non posso>

<Certo, lo so che ha fatto tanto, ma ha fatto sino a trenta e allora dai su, faccia fino a trentuno per favore>

Mi guarda allibito ma, vista la mia precedente insistenza credo non volesse nuovamente incorrere in una discussione inutile e così, riprende le buste a una mano io all’ altro braccio, arriviamo all’ascensore, lo chiamo, arriva e mi sistema le buste dentro.

<Ha fatto una cosa bellissima lo sa? La ringrazio davvero tanto, le prometto che quando la incontrerò in borghese le offrirò un caffè>

<Signora la ringrazio molto>

<Come mi ringrazia, ma scherza? E il minimo che posso fare>

<No certo, la ringrazio perché non vuole offrirmelo ora>

Ridiamo di gusto, entro in ascensore e lui va via.

Inutile dire che ancora oggi quando riusciamo prendiamo un caffè e ricordiamo sempre il nostro primo incontro.

 

Il mondo è fatto anche di persone meravigliose.

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Commenti: 4
  • #1

    Gianfranco (domenica, 03 gennaio 2021 18:26)

    Pianure, Colline, Montagne, stanno a significare gli alti e bassi della vita così come per riflesso anche l'umore delle persone segue lo stesso andamento. L'importante e' capirne lo spirito. Tu sei grande su questo poiche' con umilta' ma altretanta vigoria lo affronti e lo rendi positivo. Non c'è miglior premio che essere fieri di quello che di essere fieri delle proprie azioni. Sei un riferimento.!

  • #2

    Jonn (domenica, 17 gennaio 2021 07:28)

    Non correre Stefy passo dopo passo arriverai alla Metà ti Abbraccio.

  • #3

    Loredana (martedì, 26 gennaio 2021 00:59)

    � Tu cocciuta?

  • #4

    Bukowski (martedì, 26 gennaio 2021 18:54)

    "La ringrazio perché non vuole offrirmelo ora" ��� Geniale!