La cioccolata

<Ciao Stè come va?> la mia amica mi chiama

<Ciao cara, bene tu?>

<Bene, senti, che ne dici se andiamo a prendere una cioccolata calda?>

<Ma c’è molto freddo, ho paura non riuscirò a stare fuori a lungo>

<Dai, passo a prenderti io e parcheggiamo affianco al bar, che dici?>

<Non saprei…>

Purtroppo succede anche questo, dover mettere tutto sulla bilancia anche solo per una cioccolata. Una cosa che ancora oggi mi spaventa non poco. Il non aver la piena autonomia e il dover programmare ogni piccolo gesto. Mi manda in confusione questa cosa, ma decido di sfidare il tempo.

<Si va bene, ti aspetto>

<Brava Stè, arrivo fra 10 minuti>

Mi preparo, attendo l’arrivo della mia amica e scendo.

Salgo in macchina

<Ciao cara, mammamia ma fa freddissimo, più di quanto credessi>

<Lo so cara, ma hai visto? Ho acceso il riscaldamento per farti trovare un bel teporino>

Le me amiche quando decidono che devo uscire con loro cercano in ogni modo di farmi trovare tutti i comfort possibili. Ci mettiamo in marcia, arriviamo al bar ma non ci sono parcheggi di fronte. Sono un po’ delusa ma non fiato.

<Tranquilla Ste rifacciamo il giro>

<Grazie mille> Mi piacciono tutte queste attenzioni ma mi sento anche un peso, cioè, non è semplice da spiegare ma a volte mi pesa non poter fare le cose in tranquillità.

<Ma grazie di che? Ma secondo te io ho voglia di congelarmi? Sono pure in vestitino?>

<Ahahaha certo che anche tu con -2gradi uscire in vestitino, intelligente eh?> esordisco

<Stefy ricorda, potrebbe essere l’uscita che mi cambia la vita>

Sara è la mia amica da sempre e da sempre è alla ricerca della sua dimensione, della sua anima gemella, del suo lavoro perfetto, delle cose belle della vita. E' meravigliosa proprio per questo.

Rifacciamo il giro ma nulla e così decidiamo di cambiare bar.

Perfetto qui c’è il parcheggio praticamente dentro il bar.

Parcheggiamo, faccio per scendere ma... cosa c’è di meglio di iniziare un’uscita, di una rigida giornata invernale, con una bella caduta davanti ad un bar strapieno di gente che beve cioccolata calda?? Beh, diciamo che io non posso passare inosservata, non sarei io.

<Stè, ti aiuto?> Sara è arrivata

<Si grazie, dammi la mano, sapevo che non era una bell’ idea, le mie gambe sono già rigide.>

<Vuoi rientrare?>

“Vuoi rientrare?”già vedevo la mia malefica amica che si sconquassava dalle risate.

<Ma scherzi? E dargliela vinta? Mai! Siamo uscite per prendere la cioccolata e cioccolata sia!> Mi sentivo fiera e vedevo la mia amichetta spiaccicata per terra. Uno a zero per me, pensavo, puoi anche ritirarti per oggi.

Entriamo al bar dove ovviamente la mia caduta non è passata inosservata e dunque tutti ad alzarsi e chiedermi notizie. E’ bellissimo il calore delle persone mi dà tanta forza sapere che non sono mai sola.

Ci sediamo in un tavolino comodo lontano dalla porta e ordiniamo la nostra cioccolata.

Ma la mia malefica amica stava preparando la vendetta.

Arriva il cameriere, poggia il tutto, lo ringraziamo e va via. Mi appresto a prendere il cucchiaino e mi cade dalle mani! Ebbè, mica potevo pensare fosse finita eh.

Ma Sara, attenta come sempre, me ne aveva già avvicinato un altro.

<Grazie mille, non riesco a prenderlo. Non ci posso credere!!!>

<Tranquilla te la giro io, riesci a berla?

<Beh, credo di si>

Quindi me la gira, mi appresto a prendere la tazza fra le mani ma si rovescia. Per fortuna Sara riesce a fermarla in tempo e così se ne perde pochissima e soprattutto non faccio danno.

Mi dispero.

<Non dovevo uscire, lo sapevo, cosa faccio ora?>

<Intanto ti calmi> esclama Sara

“Non è da me disperarmi ma a volte capita che non riesco a trattenermi, mi sento inutile, insomma mi deprimo un pochino”

Sara, che dovrebbe essere l’angelo di tutti non si dispera mai.

<Ste guarda là>

<Dove?>

<Alza lo sguardo la vedi?>

<Non vedo nulla che c’è?>

<La tua amica, davanti a te, sta ridendo tantissimo, la vedi?>

“Cess, me la stavo dimenticando, ma stiamo scherzando? Tu non puoi vincere”

<Cameriere, scusi>

<Eccomi signora mi dica>

<Può portarmi un bavaglino per bimbi per favore?>

Lo vedo perplesso ma non ci do peso.

<Glielo porto subito>

<La ringrazio>

<Ste che vuoi fare?> mi chiede Sara visibilmente stranita.

<Ora ti faccio vedere, anzi, le faccio vedere>

< Prego signora> Il cameriere ritorna con il bavaglino.

<Grazie mille. Sara per favore aiutami ad indossarlo.>

<Ma che vuoi fare?> è sempre più stranita

<Visto che io non riesco ad usare il cucchiaio, tu m'imbocchi, che dici?>

Sgrana gli occhi e mi fa

<Certo che si, così faccio pratica per quando un giorno mi capiterà di avere un bimbo>

Lei è l’amica ideale, ha sempre la risposta pronta e non si perde mai d’animo. Iniziamo a ridere e anche a mangiare la nostra strana cioccolata.

La mia amica malefica a questo punto è spiaccicata al pavimento e fra una risata e l’altra ci ricordiamo di lei come un pezzo di carta che si stropiccia prima di buttarlo.

Finiamo la nostra cioccolata e la nostra pausa pomeridiana e ci prepariamo per rientrare. Sara mi aiuta ad infilare il giubbotto, ad alzarmi per uscire e quando siamo pronte salutiamo ma una voce mi fa girare.

<Signora scusi> il cameriere mi richiama all’ ordine.

<Io? Mi dica> mi giro verso l’interno del bar

<Il bavaglino signora, scusi, dovrebbe rendermelo>

Cess il bavaglino, l’avevo proprio dimenticato!

<Scusi, ha ragione, l’avevo dimenticato, possiamo fare una foto?>

<E va bene signora>

<Dai questi sono momenti indimenticabili, può anche appenderla insieme alle altre se vuole eh>

Ridiamo e finalmente possiamo rientrare.

 

E anche questa volta ho vinto io, perché c’è sempre una via d’uscita!

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Commenti: 3
  • #1

    Gianfranco (martedì, 12 gennaio 2021 07:24)

    Chi si rialza con la volontà di andare avanti non e' mai caduto. Forza Stefy sei grande.!!!

  • #2

    Mamma (domenica, 17 gennaio 2021 07:20)

    Ti sento sempre piu' vicina Baccioni.!!!

  • #3

    Loredana (martedì, 26 gennaio 2021 00:56)