Le discese non sono il mio forte

<Che bella questa piazza, entriamo in quel locale, che dite?>

<Si Ste ok> mi rispondono quasi in coro gli altri.

<Ste, Ste dove stai andando?>

Stefano e i mie amici si girano e mi vedono camminare, sbandare, girare a vuoto per la piazza..iniziano a correre

<Steeeeee>

<Questa piazza è in discesa> purtroppo il mio corpo avverte subito il dislivello e non riesco a comandarlo

<Cesss non ci siamo  accorti, ti avremo preso a braccetto>

<Si così vi abbronzavate il braccio, a tratti> rispondo sorridendo.

<Oj Ste che ridere> esclama Dario

<Io ti ho fatto il video> risponde Carla

<Dai dai, andiamo nel locale> mi appresto a dire visibilmente scossa

<Si però attaccati a noi, qua ti perdiamo eh>

<Ok, stiamo pure vicini vicini, che non ce n è caldo> esclamo sorridendo.

Entriamo nel locale, mi lasciano per farmi sedere ma il mio corpo avverte il dislivello pure qui e così

<Steee tirati su>

<Un attimo, sto prendendo cosa. Inutile dire che mentivo, ma i miei amici non sono indifferenti.

<Possiamo prendere una cosa da bere e ci spostiamo per mangiare? esclama Carla. Lei si accorge di tutto anche se non parli.

E così, beviamo un aperitivo e ben ancorata a Stefano, ci dirigiamo verso l' uscita. Mi aspetta la piazza ma questa volta non son sola e così, cerchiamo un localino perfettamente in piano, per poter finalmente addentare qualcosa.

Troviamo un localino carinissimo sotto dei portici e all'aperto.

Ci sediamo e attendiamo il cameriere per l' ordine.

Ci si avvicina un bimbo e inizia a leggere a voce alta la frase sulla mia maglietta.

Sorride e corre verso la mamma

<Mamma, mamma voglio quella maglietta vieni te la faccio vedere>

In un attimo mi si materializzano davanti.

<Scusate, il bambino voleva mostrarmi la sua maglietta>

<Si figuri signora, ti piace?> esclamò rivolgendomi a lui.

<Si, la vorrei pure io>

<Come ti chiami?> gli chiedo

<Marco>

<Marco, io me l' ho fatta fare sai?>

<Scusi> mi dice la mamma <ma lei è Stefania?>

<Si> rispondo stupita

<Io la conosco, la seguo sempre, guardi> mi dice porgendomi il telefono.

Non ci credo, ha il mio blog sul telefono. Mi si bagnano gli occhi dall’ incredulità.

<Posso darti del tu? Come ti chiami?>

<Certo, sono Manuela>

<Manu, non puoi immaginare l’emozione che mi stai dando, dai sedetevi con noi>

<Ma scherzi? Non vorremo disturbare>

<Sarebbe un onore per me, per noi>

E così ho conosciuto una mia collega, una persona fortissima che nonostante le difficoltà, si è fatta un figlio che cresce da sola e ogni giorno combatte per lui senza arrendersi mai.

Mangiamo, ridiamo e arriva l’ora dei saluti. Ci scambiamo i numeri, immortaliamo qualche momento e siamo pronti per ripercorrere le strade un po’ in pendenza di questo paesino, ma col sorriso nel cuore e sulle labbra, non ci rendiamo più conto degli sbandamenti improvvisi.

 

Non importa cos’ hai, l' importante è come lo affronti.

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Commenti: 1
  • #1

    Gianfranco (domenica, 01 agosto 2021 18:12)

    La vita non smette mai di sorprendere e di ripagare con gioia chi la rispetta. Troppi, tanti si ricredono solo quando incontrano chi della vita e ' Amica e difende con coraggio le bellezze che essa ci offre. Coraggio Stefania sei sempre la nostra Eroina. Un forte abbraccio dai tuoi guerrieri. Noi seminiamo, la raccolta delle messi, colme di spighe dorate sarà la grande festa della Vittoria.!!!