<Provo questo> dico rivolgendomi a Luisa,la commessa.
<Certo, fai pure. Se hai bisogno, son qua>.
Con la roba mi avvio nel camerino.
Mi provo le cose e mi appresto ad uscire dal camerino.
<Fatto, che ne pensi? dico rivolgendomi a Luisa.
Non trovo risposta.
<Lui, dove sei?>
Niente, nessuna risposta. Penso sia impegnata e decido di sedermi sulla mia sedia portatile e attendere.
Niente di niente. Non so perché, ma vedo tutto scurissimo quasi nero.
Ad un tratto la sento in lontananza.
<Ste, dove sei?>
<Qua, ti sto aspettando>.
<Ma qua dove?>
<Qua, dev’ essere mancata la luce, è tutto buio>
<Ste, ma dove sei? non ti trovo>
<Sono qua, ti sento lontanissima, non ricordavo fosse così grande questo negozio. Oh signore! poi non vedo nulla...> esclamo disarmata.
<Steee, che ci fai qui?> finalmente arriva.
<Come che ci faccio? vedi che ho indosso i tuoi capi?. Son uscita per guardarmi e farti vedere ma è tutto buio, e tu non c’eri>.
Inizia a ridere a crepapelle, non riesce neanche a parlare.
E così inizio a ridere con lei e talmente rido, che mi scendono le lacrime.
<Ma sai dove sei?> esclama.
Smetto di ridere.
<Certo che lo so, nel tuo negozio>. Rispondo ridendo.
<Ma non hai gli occhiali?>
<Certo, guarda. Le dico toccandoli, piuttosto preoccupati di riattivare la luce>.
A questo punto, seria mi dice: <Steee non siamo in negozio>.
<Ma stai scherzando?>
<No, ma veramente non ti accorgi?
<Come posso fare? è buio>.
<Certo che lo è, siamo in magazzino, dal camerino hai svoltato a destra e sei entrata qua, dai andiamo dentro>.
Mi avvio con lei, ma non sono sicura e soprattutto continuo a non vedere.
Finalmente intravedo uno spiraglio di luce.
<Comunque io continuo a non vedere bene>. Le dico
<Ste, ma sei sicura di star bene?>
<Si, ma non vedo, non dirmi che mi si sta appannando l’occhio eh>.
<Non lo so Ste, ma se non stai vedendo bene o è quello o hai bisogno di un nuovo paio di occhiali>
<La seconda opzione mi piace molto> esclamo ridendo.
Finalmente arriviamo nel negozio.
Si gira e mi guarda ridendo.
<Steeeee, i tuoi occhiali>.
<Son sempre gli stessi, non li ricordi? Li abbiamo presi assieme. Uffy, sto pensando che non sto vedendo, ma come si fa? ne sto appena uscendo, questo è un incubo>
<Steeee, i tuoi occhiali> ride, ride.
<Ancora? Ma che hanno?>
A questo punto li tolgo e con grande sorpresa:
<Noooooo, ho perso le lenti>
Son sconvolta e lei ride da non potersi muovere.
<Ma come ho fatto? Andiamo a vedere in camerino, in magazzino>.
Ci avviamo ridendo e per terra, felicemente accomodate le lenti, sparse nel pavimento.
<Noooooo, sono uscite, ma com’è possibile, come faccio ora?>
<Dammi gli occhiali che le rimetto>.
< Tieni, ecco perché non vedevo>
<Ebbè, normale>
Mi prende gli occhiali e pulisce le lenti.
<Ste, ma che hai fatto? Son rotti>
<Come rotti?>
<Si guarda, li hai sbattuti?>
<Non lo so, non ricordo>
<Per romperli, non ti son solo caduti.>
<Ma scherzi? Mi sarei accorta>
<Aspetta, dovrei avere della colla, proviamo ad incollarli >
<Speriamo mammamia, non posso rientrare senza>.
<Non ne ho,Ste.>
<E ora come faccio? Non vedo niente senza>.
In quel momento,
<Buongiorno> una cliente solca la porta del negozio.
<Buongiorno signora, per caso ha dell’attak in borsa?> le chiedo subito.
Stranita, mi risponde:
<Ma sa che è la prima volta che mi viene chiesto? Per sua fortuna, si,ce l’ho>
<Dice davvero? Lei è la mia salvezza, mi si son appena rotti gli occhiali e proviamo a sistemarli con la colla>.
La prende e con Luisa si mettono ad armeggiare e finalmente..
<Vedo! Che meraviglia. Non so come ringraziarvi, grazie, grazie mille>.
Allarme rientrato, ridiamo di gusto.
<Beh, dopo quest’ennesima mattinata alternativa, posso anche andare, ciao e grazie ancora.>
<Ciao Ste, mi raccomando stai attenta.>
<Beh, la mia parte per oggi l’ho fatta, a domani per la prossima puntata.>
Ridiamo, saluto esco e m’incammino verso casa quando ad un tratto:
<Ste, Ste fermati> mi giro, Luisa mi stava correndo incontro.
<Che succede?> le grido.
<I vestiti>
Mi guardo, avevo ancora indosso i suoi vestiti, nel parapiglia degli occhiali, mi son scordata di cambiarmi.
Rido, rido aspettando che si avvicini, arriva.
<Tu sei Giamburrasca Ste, sto morendo dalle risate.>
<Pensa, che la giornata, non è ancora finita>. Le rispondo ridendo.
Le mie giornate non son fatte di ore ma di attimi. Attimi di felicità e ognuno, mi regala un’emozione diversa.
La vita è bella.
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Gianfranco (martedì, 08 marzo 2022 10:23)
Sono felice di avere una grande Eroina del mio sangue.Brava Stefy,come puoi constatare , "molti piccoli mali possono diventare un gran bene", e' il gioco della Vita.Sono felice che tu la sappia affrontare e sono fiero di esserti vicino.La Vita è bella e la Vita.Un forte abbraccio e tanti Auguri.
Mattia (giovedì, 10 marzo 2022 14:48)
��� sei in perfetta linea Ste altrimenti ci stava Bene “Risate Grasse” ���
Giannina (sabato, 12 marzo 2022 21:41)
Stefania sei la solita burlona che affronta la vita con ironia e allegria ti abbraccio cara!