Niente è facile ma niente è impossibile

Usciamo dal ristorante e una musica nota, riempie l’aria!

<Ragazzi, sentite anche voi?>

<Si Ste, c’è il concerto>

<Pensavo fosse già finito.

Andiamoooo>

<Ste, ci sarà un sacco di gente, sarà un problema>

<Per chi? Io salgo sul palco>

<Va bene, avviciniamoci> esclamano poco convinti.

Stefano e i miei amici, mi conoscono bene, si arrendono e ci incamminiamo.

Più ci avviciniamo e più la gente è tanta.

<Ste, rimaniamo qui>

<Noooo, avviciniamoci>

<Ma come puoi Ste, ti rendi conto del caos che c’è?>

<Sotto il palco, c’è l’area riservata, io voglio andare lì!> replico perentoria.

<Tu sei ingestibile>

<Lo so e spero di non cambiare mai> rispondo soridendo.

Stefano sa, che se ho deciso così, così farò.

<Allora dai, proviamo a passare da qui e vediamo se arriviamo> esclama, conscio che non mollerò la presa finchè non arriverò sotto il palco.

Gli altri, stupiti, increduli e sbigottiti, ci seguono con riserva.

Arrivati quasi vicini, ma sempre all’esterno del tutto, la situazione è inverosimile.

La piazza è davvero stracolma di gente che balla, che canta, mi accorgo sarà davvero difficile raggiungere il mio obiettivo, ma io, che raramente mi do per vinta esclamo:

<Ste, portami più avanti>

<Ma come facciamo, dai Steè stiamo qui>

<No, no, devo arrivare al palco>

Tutto a un tratto, ecco una ragazza della protezione civile.

<Ste,  ecco, andiamo da lei, le chiedo se mi accompagnano loro>

<Ma Ste, daiii, stiamo qua>

<Daiii portamiii>

Allo stremo, sento muovere la mia carrozzina, so che sta pensando – Vabbè ti porto, così te lo dice lei che è impossibile-

Arriviamo da lei.

<Scusi, io dovrei arrivare al palco, cioè non io, noi tutti, perché loro sono con me>

Lei mi guarda, sorride e con una disarmante tranquillità esclama:

<Certo, chiamo i colleghi>

Io sono felicissima, mio marito ride, i miei amici sono attoniti.

Finalmente arrivano i colleghi, fanno un varco e ci incamminiamo verso il palco.

A questo punto, solo un amico ci segue, gli altri preferiscono non addentrarsi in mezzo a tutta la gente.

Passiamo in mezzo alle persone, che come ci vedono, si spostano e cercano di farci spazio. Cantiamo, balliamo, salutiamo per tutto il tragitto.

Finalmente arriviamo e i ragazzi della protezione civile rimangono sempre vicini a noi.

Siamo sotto il palco, che meraviglia. Io sono felicissima, soddisfatta, ma non troppo.

<Saliamo sul palco?> gli chiedo.

Loro mi guardano, si guardano impietriti e sorridendo mi dicono:

<Non si può>

<Niente è impossibile!>  rispondo con un sorriso garbato.

La ragazza si gira verso i colleghi:

<Dai proviamo>

<Siiii> esclamo contentissima.

Mi prendono in tre e in un secondo, mi ritrovo sul palco, sorpasso chitarrista, batterista e con un sorriso più grande di me, mi affianco al cantante.

Rido, rido come non mai, che meraviglia.

Due chiacchiere, due foto con tutti e posso anche scendere.

Mio marito, ride all’inverosimile, il mio amico non sa se crederci o meno, io sono in un’altra dimensione.

Avete presente una bambina piccola alla vista del suo personaggio preferito? Ecco io son così, quando mi metto una cosa in testa devo farla.

La meraviglia di accontentare i propri desideri, la meraviglia di fare tutto ciò che si vuole, a prescindere dai contesti e dalla situazione in cui ci si trova.

 

Non mi sono mai sentita inferiore a nessuno perché sono in una sedia, lei c’è, mi accompagna, ma io sono io, con o senza di lei. E sempre troverò il modo di fare ciò che mi rende felice.

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Commenti: 3
  • #1

    Lina (mercoledì, 04 gennaio 2023 21:36)

    Stefy sei davvero un portento!!!!
    Sei unica!! Continua così

  • #2

    Rita Fioredda (domenica, 08 gennaio 2023 15:09)

    Sei meravigliosa Steffi �❤grazie

  • #3

    Giannina (martedì, 10 gennaio 2023 21:44)

    Stefy sei un portento!immagino la scena,avrei voluto esserci per abbracciarti!sei coraggiosa e caparbia! Ti abbraccio �